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Il primo tempo è stato teso e poco avvincente eppure i salentini erano passati meritatamente in vantaggio, avevano palleggiato maggiormente nella metaccampo avversaria, anche se le occasioni da gol salentine latitavano.

 

 

Dall'altra parte, il Verona aveva tirato solo una volta in porta, sfruttando una punizione laterale e trovando il pareggio, senza fare praticamente nulla. Sugli scudi Coulibaly, il migliore dei giallorossi, unitamente a Krstovic e a Morente, molto mobile e autore dell'assist del vantaggio. Anche Gaspar e Baschirotto hanno svolto bene i loro compiti, mentre Ndri è parso in gran vena, dando velocità alla manovra sulla destra e creando superiorità numerica. Per il resto, tra luci ed ombre, la prestazione di Gallo, propositivo sulla sinistra ma troppo impreciso nei cross e nelle chiusure. Anche Guilbert non ha brillato e Pierret ha alternato belle giocate a scelte erronee, come in occasione della punizione da cui è scaturito il gol scaligero. Nella ripresa il Lecce ha attaccato, ma creato troppo poco per meritare la vittoria. Ora, contro il Torino in casa bisognerà vincere e sperare che domani il Venezia non batta la Fiorentina. Dopo la gara vinta ieri dall'Empoli contro il Parma, il Lecce non poteva fallire l'appuntamento contro il Verona, in uno stadio Bentegodi, gremito in ogni ordine di posto e scosso dal ricordo dell'ultimo scudetto scaligero, vinto 40 anni fa. Mister Giampaolo rimodellava la sua squadra, cambiando sia a centrocampo che in attacco. In mezzo, infatti, inseriva Helgason sulla trequarti, mentre in attacco Ndri veniva preferito a Pierotti sulla destra, mentre Morente era chiamato a correre sulla sinistra. Di contro, i veneti si schieravano con il 3-4-1-2, alla ricerca della vittoria, che mancava a casa da diverso tempo. Certamente, la vittoria dell'Empoli rendeva ancor più nervoso e insidioso il match. Il piano di gara del Lecce prevedeva un controllo delle punte scaligere da parte dei due centrali, Gaspar e Baschirotto, mentre il trequartista doveva essere tamponato da Coulibaly e Pierret. La superiorità numerica dei centrocampisti di casa doveva esser sopperita dalla copertura degli esterni e, in particolare, di Morente. Il Lecce doveva essere bravo a lanciare negli spazi il velocista Ndri, che, almeno nelle intenzioni del tecnico, doveva ribaltare velocemente l'azione e supportare Krstovic, unitamente a Helgason.
Veniamo alla cronaca della gara.
La prima conclusione sbilenca è di Pierret, al terzo minuto. I primi 10 minuti sono di studio e anche di nervosismo da ambo le parti, cosicché Maresca ha il auo bel da fare. Al 11' Gaspar giganteggia in area di rigore e salva una potenziale azione da gol. Al 15' Montipò copre bene il primo palo e respinge in corner il tiro di Morente. Al 19' Ndri va al tiro da ben demtro l'area di rigore, ma a gioco fermo. Al 22' i giallorossi passano in vantaggio: Morente offre un prezioso assist a Krstovic che brucia Montipò. Dopo qualche minuto, è ancora il Lecce a rubare palla e a ripartire. Per gli scaligeri fioccano le ammonizioni. Al 42' il Verona pareggia con Coppola che, su un calcio di punizione, colpisce indisturbato di testa e mette la palla sul secondo palo. Al 42' Krstovic va vicinissimo alla rete, ma gli scaligeri sono più incisivi e cattivi dei giallorossi. Nella ripresa, Danilo Veiga sostituisce Guilbert, Pierotti e Banda sostituiscono Ndri e Morente. Al 60' occasione per Banda che da due passi non chiude beme su cross. Al 65' Berisha prende il posto di Pierret. Al 66' Gaspar salva su Mosquera, ma il leccese subisce un brutto colpo in testa. Al 74' Thiago Gabriel sostituisce Gaspar, molto dolorante alla spalla. Al 78', azione personale di Berisha che si fa tutta la metà campo, ma arriva al tiro stanco e calcia centralmente. Il Lecce sembra stanco nel finale e senza energie. Alla fine, i giallorossi ci provano con le residue energie, ma Berisha calcia male la punizione del 89'. Nonostante i 5 minuti di recupero il Lecce non crea altre occasioni e ora bisognerà vincere in casa contro il Torino.

 

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