Nel segno di Graziano Fiorita, la partita del Lecce è stata bella. Avremmo tutti firmato per un pari all'inizio della gara, eppure alla fine ci resta l'amaro in bocca per una impresa sfiorata.
Il punto è meritato e va anche stretto ai salentini. La serie A ce la giochiamo fino alla fine.
Il primo tempo dei salentini è stato sontuoso. Contro una Atalanta fortissima, i giallorossi hanno alzato un muro invalicabile. Retegui è stato annullato da Gaspar che ha giganteggiato nella nostra area di rigore, lasciando solo le briciole agli avversari. Baschirotto è stato attento e puntuale nelle chiusure e formidabile di testa. La banda di mister Giampaolo, quando ha potuto, ha anche contrattaccato. Buona la prova di Coulibaly che, in posizione più avanzata, è stato un primo frangiflutti delle avanzate bergamasche ed ha fatto ripartire la squadra. Il Lecce, anche prima del vantaggio realizzato su rigore, aveva sfiorato il gol proprio con Coulibaly, messo a tu per tu con Carnesecchi, e anche con Karlsson, che ha sbagliato di poco il pallonetto. Nella ripresa, i salentini hanno sofferto molto, anche se hanno avuto la chance per il 2-0 che Pierotti ha fallito clamorosamente. Poi l'errore di Karlsson, inesperto nel difendere su Quadrado ha aiutato i padroni di casa. Nel ricordo di Graziano Fiorita, il giovane fisioterapista, improvvisamente scomparso in settimana, i giallorossi scendevano in campo, nonostante il tentativo di far rinviare la gara, con una maglia senza alcun colore, visto la mancanza di valore testimoniata dalla Lega di serie A, che non ha accolto le richieste dei salentini, per assicurare una fantomatica regolarità del Campionato. Il Lecce, dopo aver saputo delle sconfitte di Empoli e Venezia, era chiamato a strappare un risultato utile a Bergamo, contro l'Atalanta. Per l'occasione, mister Giampaolo schierava la solita linea difensiva con Guilbert a destra, Gaspar e Baschirotto al centro, e Gallo a sinistra; a centrocampo, il tecnico dava spazio a Coulibaly, Pierret e Kaba, immaginandosi uno schieramento prudente, mentre in avanti gli esterni erano Pierotti e Karlsson, e la punta era Rebic, in sostituzione dello squalificato Krstovic. Di contro, l'Atalanta di Gasperini voleva conquistare i tre punti per continuare a correre verso una posizione Champions. I primi minuti sono di studio tra le due compagini. Poi, i padroni di casa iniziano a spingere e a mettere tanti cross sul secondo palo, dove Gallo, per due volte, viene saltato. Coulibaly gioca da trequartista, Karlsson è troppo timido e i giallorossi non riescono a uscire dalla propria metaccampo. Pierotti difende sul suo out, ma si propone poco. Gaspar e Baschirotto controllano bene Retegui e l'Atalanta crea pochissimo in attacco, nonostante il maggiore possesso del pallone. Al 23' occasionissima per Coulibaly che si presenta solo davanti a Carnesecchi, il quale lo ipnotizza. Al 25' Karlsson impegna ancora Carnesecchi, che, dopo una uscita su Rebic, recupera la posizione e respinge in corner.
Al 29' il Var richiama La Penna per un fallo di mano su colpo di testa di Baschirotto e il Lecce passa in vantaggio.
Al 34' Falcone deve compiere una parata importante su Pasalic, ma chiude bene. Nella ripresa, Quadrado subito in campo per Bellanova. Al 46' Ederson filtra per Lookman, ma Falcone è attentissimo in uscita bassa. Al 56' Pierotti si mangia il gol del 2-0 su assist di Coulibaly in contropiede ben orchestrato.
Al 61' Karlsson, su punizione favorevolissima, calcia alle stelle. Al, 68' Karlsson sbaglia l'intervento in area su Cuadrado e La Penna assegna il rigore. Retegui calcia centrale dal dischetto e fa 1-1. Subito Giampaolo, al 70', inserisce Helgason per Karlsson. Un minuto dopo, Retegui colpisce il palo saltando su Gallo. Pierotti lascia il campo a Danilo Veiga sulla destra al 76'. Al 84' entrano Burnete e Ramadani per Pierret e Rebic. Al 86' Zappacosta calcia a lato da fuori area.