0
0
0
s2sdefault

È profonda crisi. Il Lecce perde a Firenze, giocando solo negli ultimi 10 minuti, più per disperazione che per capacità di manovra.

 

 

Sbagliato l'atteggiamento, mancata la grinta, i salentini hanno perso la bussola. In avanti non si riesce a segnare nemmeno quando i tanti rimpalli ti favoriscono e a centrocampo regna l'approssimazione. Così non si può certo andare avanti. Una prima frazione abulica, quella del Lecce che, dopo lo svantaggio iniziale, preso a freddo, ci ha messo troppo tempo per riprendersi, dimostrando imprecisione nei passaggi e scarsità di idee offensive, forse dovute alla mancanza dei giusti sincronismi sia a sinistra che a destra, anche a causa della condizione della squadra. I viola hanno dimostrato di attraversare un momento difficile perché, al netto delle tante assenze, dopo il vantaggio, hanno tirato i remi in barca, non creando nulla. Nella ripresa la partita è rimasta su ritmi bassi e si è accesa nel finale, più per demerito dei padroni di casa che hanno sbagliato un rigore e colpito una traversa, che per merito del Lecce, oggi assente ingiustificato. Con Rebic, dispiace dirlo, si gioca in dieci, ma anche il resto della squadra è stato poco reattivo. Alla fine, la sconfitta è meritata. Il Lecce al Franchi scendeva in campo con il consueto 4-3-3, voluto da Giampaolo, il quale confermava in blocco i quattro difensori, che tanto bene avevano fatto fin dalla gara contro il Bologna, se si pensa che, nelle ultime 4 gare, il Lecce aveva subito solo due gol e entrambi su calcio di rigore.
A centrocampo, Coulibaly era la mezzala di quantità, Pierret il play e Berisha il centrale più avanzato a dar supporto al tridente offensivo, formato da Krstovic, Morente e Karlsson. La Fiorentina di Palladino, invece, si schierava con il 3-5-2. Pongracic, Pablo Marì e Ranieri in difesa, mentre Beltran e Zaniolo erano le due punte. Veniamo al match. I viola partono forte e dopo un minuto ottengono il primo corner. Parte male Gallo a sinistra, dove è tecnicamente impreciso nei passaggi, anche se si fa trovare dai compagni. I Viola palleggiano molto e al 9' Dodò scatta su Gallo e il cross è sulla testa di Gosens che, tutto solo, segna l'1-0. Il Lecce si sveglia dal suo torpore con Krstovic servito da Pierret al 17' ma il suo tiro è debole. I salentini soffrono il gioco viola e il continuo uso delle fasce laterali. Intanto aumenta la pioggia sul Franchi e il terreno è sempre più scivoloso. Al 36' il fallo di Beltran su Pierret è da giallo, ma Marinelli sorvola inspiegabilmente. Beltran sarebbe stato espulso per doppio giallo. Al 42' il cross di Zaniolo per Ndour vede l'opposizione debole di Gaby. Un minuto dopo Karlsson impegna severamente De Gea che gli chiude lo specchio di porta. Il primo tempo si chiude con il vantaggio dei padroni di casa, che, con tanto possesso palla, ma con un solo tiro in porta, sono avanti a metà gara. Il Lecce è stato pessimo per la prima mezz'ora, incapace di costruire qualsivoglia azione offensiva, ma volenteroso sul finale dove si è riempita l'area di rigore avversaria, ma è mancato l'ultimo passaggio. Sotto tono la gara di Berisha, bravo nel tenere a freno Cataldi, ma poco propositivo. Sulle fasce è mancato il consueto gioco arioso dei salentini, mentre hanno fatto il proprio Pierret e Coulibaly nonostante qualche sbavatura. Il Lecce è parso lento, nel complesso, anche se la Fiorentina, forte del vantaggio iniziale, non ha fatto molto di più, se non nella maggiore fluidità del possesso del pallone. A dimostrazione della pochezza del match, non si segnalano parate di Falcone, mentre uno solo è stato l'intervento di De Gea a chiudere su Karlsson. Nella ripresa, riparte bene la Viola, ma, dopo pochi minuti, rallenta. Il punto è che il Lecce non sembra aver gamba per accelerare. Si alza il livello di prestazione di Berisha, più volitivo, mentre anche Gallo corre di più. Gianpaolo mette allora Rebic, Helgason e Sala, mentre enscono Berisha, Gallo e Karlsson. Così i giallorossi si dispongono con il 4-3-1-2, con Rebic, sul centrosinistra, vicino a Krstovic. Al 72, su angolo viola, Pierret colpisce il pallone con la mano e l'arbitro assegna il rigore. Beltran colpisce il palo e la chance toscana sfuma. Al 74' Dodò calcia al volo su cross di Ranieri, ma la palla sfila sul fondo. A dieci minuti dal termine, Pongracic cede il posto a Comuzzo. Nemmeno i cambi hanno destato dal torpore il Lecce, troppo compassato e lento, in balia dei padroni di casa che hanno scherzato come il gatto con il topo. Al 85' Veiga sostituisce Guilbert. Nemmeno un minuto dopo, proprio Veiga si mangia un gol fatto, in ripartenza dopo che Beltran aveva preso la traversa, su schema da calcio d'angolo. Ora il Lecce è veramente in crisi, anche perché la Fiorentina era in grossa difficoltà e il campo lo ha dimostrato, quando nel finale è accaduto di tutto con i padroni di casa impauriti e i giallorossi incapaci di creare i presupposti per il pari.

 

Forum Famiglie Puglia

 

Mi curo di te, la sanità nel Salento. Radio Portalecce