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È la quarta sconfitta consecutiva per il Lecce che denota sterilità offensiva, fragilità psicologica, ma che perde soprattutto per l'errore individuale di Gallo.

 

 

Bisogna anche dire che i salentini non hanno mai cercato di rimettere in sesto la gara, eppure davanti non avevano una grande Fiorentina. Meno male che i risultati degli altri campi non sono stati così negativi, ma il trend va subito invertito. Troppo brutto il Lecce odierno. A Firenze, mister Baroni confermava il consueto undici titolare, con l'unica novità costituita dal giovane Colombo, preferito a Ceesay. Per il resto, il mister toscano non apportava variazioni, confermando Umtiti e Baschirotto al centro della difesa e irrobustendo il centrocampo con Blin e Gonzalez ai fianchi di Hjulmand.
La Fiorentina di Vincenzo Italiano schierava il 4-2-3-1, ma era piena di novità. Infatti, Cabral veniva fatto accomodare in panchina, così come Ikoné e il barese Castrovilli. A centrocampo, Mandragora e Amrabat erano invece confermati perché in crescita esponenziale, mentre alle spalle di Kouame, agivano gli ex Barak e Saponara, unitamente a Nico Gonzalez. Fin dalle prime battute, si metteva in luce Hjulmand, autore di tanti intercetti (primo in tutta la serie A) e recuperi di palla (terzo nel campionato). I salentini erano subito aggressivi e guadagnavano due corner, ma senza farli fruttare. Il primo tiro in porta era di Saponara che sfruttava il recupero alto del pallone e calciava dal limite, costringendo Falcone alla deviazione. Il Lecce rispondeva subito sull'asse Colombo Strefezza, al 20'. Al 25' veniva ammonito giustamente Blin, il quale era poco reattivo in fase difensiva e non riusciva a proporsi con continuità. Sulla punizione conseguente Barak sfiorava di testa il vantaggio. Nemmeno un minuto dopo, Saponara disegnava un bel cross che Gallo metteva nella sua porta sulla pressione di Nico Gonzalez, forse a causa di una incomprensione con Falcone che sarebbe potuto anche uscire nella sua area piccola. Senza strafare la Viola si trovava in vantaggio. Fino al tramonto del primo tempo il Lecce non creava occasioni per il pari, continuando a dimostrare sterilità offensiva.
Nella ripresa,al 47', Di Francesco aveva subito il pallone del pari concessogli da uno splendido assist di Strefezza.
Era solo un fuoco di paglia, visto che il Lecce si rintanava e nemmeno riusciva a ripartire. Solo Colombo si spremeva in attacco, lottando su ogni palla contesa.
Al 65' i salentini si riaffacciavano in avanti ma Gallo non riusciva a dare forza al suo cross. Nel bel mezzo di ciò, una incompresione fra Umtiti e Falcone creava una chance per i viola. Finalmente al 69' Baroni si decideva a cambiare mettendo fuori Strefezza e Blin e inserendo Oudin e Maleh. Il Lecce di marca francese era più aggressivo ma sempre poco efficace. Al 77' Cassandro e Helgason sostituivano gli infortunati Gendrey e Gonzalez, ma la musica non cambiava. Anche l'ultimo ingresso di Ceesay non sortiva alcun effetto. Così la Viola, senza sudare, portava a casa i tre punti. Alla fine, però, il Lecce godeva di una punizione insidiosa di Oudin, ma Ceesay non inquadrava lo specchio della porta. La sosta farà certamente molto bene al Lecce che dovrà rinunciare a Umtiti, ammonito anche oggi, nella delicatissima trasferta di Empoli fra 15 giorni.

 

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