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“Una grande amarezza. Purtroppo il problema è ben lungi dall’essere risolto ma per forza di cose vanno prese delle sanzioni dure da far rispettare fino in fondo. Siamo davanti ad un segno evidente della grande maleducazione imperante nella nostra società prima ancora che nei nostri campi di calcio”. “Situazioni di questo tipo dentro i nostri stadi ci fanno vergognare di fronte al mondo”.

Non usa mezzi termini Bruno Pizzul, giornalista sportivo e storico telecronista, la cui voce ha raccontato per anni le partite della nostra nazionale, per commentare al Sir quanto accaduto ieri sera a San Siro, durante la partita Inter-Napoli, con il giocatore partenopeo Kalidou Koulibaly fatto oggetto di una serie di cori razzisti da una parte della tifoseria di casa. Il difensore del Napoli durante la gara è stato prima ammonito e poi espulso all’80°, con la partita ancora sullo 0-0, per una trattenuta ai danni di Politano che stava puntando la porta. Fallo che è stato accompagnato da ulteriori “buu” razzisti. L’applauso di Koulibaly all’arbitro Mazzoleni è costato al giocatore il secondo cartellino giallo e relativa espulsione. A nulla sono valse le richieste all’arbitro, ben tre, dell’allenatore del Napoli, Carlo Ancelotti, di sospendere la partita per cori razzisti.

L’operato dell’arbitro

“Se è vero come è vero che Ancelotti e il Napoli avevano chiesto più volte la sospensione della partita in presenza dei cori razzisti – commenta Pizzul – l’arbitro avrebbe dovuto sospendere il match. In caso di ulteriori situazioni di questo tipo Ancelotti ha già detto che sarà il Napoli ad abbandonare il terreno di gioco”. Circa la reazione di Koulibaly, per il giornalista sportivo questa è “comprensibile visto lo stato d’animo in cui si trovava il ragazzo provocato dai continui cori razzisti”. Tuttavia, davanti all’applauso ironico del giocatore senegalese, “l’arbitro Mazzoleni non poteva fare altro che espellerlo. Francamente – aggiunge – sono dell’avviso che l’arbitro avrebbe dovuto sospendere la partita prima per qualche minuto dando il giusto seguito agli avvertimenti giunti dagli altoparlanti”.

Sospendere il campionato

Davanti a fatti del genere, “che stanno avvenendo un po’ dappertutto”, “la sospensione del campionato per una o due giornate potrebbe essere una soluzione - afferma Pizzul. “Il rischio che si corre, infatti, è di sentire tante dichiarazioni di principio ma senza nessuna posizione concreta. In presenza di situazioni come questa, è necessario invece provocare una presa di coscienza popolare”. “Il problema, infatti, è enorme e non riguarda solo il mondo del tifo calcistico. La nostra società è permeata di maleducazione, intolleranza e razzismo. Si tratta di un problema di carattere generale che trova nel calcio un momento di particolare virulenza perché la passione popolare determina dei comportamenti assolutamente inaccettabili. È tutto il movimento calcistico che deve reagire. La sospensione del campionato per uno o due turni potrebbe servire per una riflessione approfondita su quanto sta accadendo”.

 

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