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“Parlare ai giovani è sempre una grande responsabilità”, queste le parole di Marco Baroni, allenatore del Lecce, ieri in in cattedra per parlare di "Tecnologia applicata alla preparazione atletica", agli studenti del Liceo artistico e coreutico “Ciardo-Pellegrino” di Lecce.

 

 

 

L’evento, che si è tenuto nell’aula magna della sede centrale della scuola, fa parte delle tante iniziative del liceo leccese per arricchire l’offerta formativa ed è stato organizzato dal Dipartimento di scienze motorie con il coordinamento dei professori Angela Bruno e Antonio Metrangolo.

Dopo i dovuti saluti introduttivi dell'assessore allo sport del comune di Lecce, Paolo Foresio, la dirigente Tiziana Paola Rucco ha omaggiato la società del Lecce con un manufatto creato con tecnica giapponese Raku, simbolo di prosperità e pazienza: “Il tempo - ha osservato la dirigente - è il più bel dono che si possa concedere al prossimo e questa mattinata dedicata dalla società ai ragazzi è un dono prezioso che non dimenticheremo”.

Al tecnico giallorosso è stato anche donato un manufatto in legno di leccio dove emerge un calciatore del Lecce, opera creata dal prof. Giuseppe Letizia, docente del liceo.

L’incontro è stato moderato dal giornalista e docente di italiano del Liceo Pierandrea Casto.

Mister Baroni, coadiuvato dal preparatore atletico del suo staff, prof. Andrea Petruolo e dal dottore Fabio Colitta, senior manager di Inmatica, artificial intelligent, partner dell’Us Lecce, hanno risposto per più di due ore alle curiose domande di alcuni studenti del liceo, dialogando con loro sulla tematica in questione e dispensando utili consigli mostrando alla lettera le sue tecniche motivazionali, spronando i giovani ad essere preparati, a mettersi in discussione senza timore e provarci sempre.

L’allenatore, infatti, ha ricordato in un ritorno al passato di quanto sia molto cambiata preparazione atletica, sostenendo che i campioni di un tempo non avevano la cultura e la professionalità delle quali beneficiano le squadre odierne. Inoltre, tra aneddoti e ricordi degli allenamenti vissuti nell’epoca in cui era calciatore, ha parlato della netta differenza di velocità dell’acquisizione dei video e delle immagini in simultanea tra il primo e secondo tempo di una partita appena avvenuta e di quanto lavoro ci sia per “migliorare ed arricchire la performance delle squadra” grazie alla tecnologia nella preparazione atletica.

 

 

 

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