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All’alba del giorno in cui la Chiesa celebra la Natività della Beata Vergine Maria, Sira Serenella Macchietti, ha concluso la sua peregrinatio fra gli uomini, per tornare alla casa del Padre.

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La comunità di Chiusi (SI) dove ella abitava, la Chiesa toscana, la Conferenza episcopale italiana, l’Università e la grande famiglia dei pedagogisti italiani perdono una voce autorevole, una presenza sempre attiva ed una instancabile testimone della saggezza educativa

La riflessione pedagogica della prof. Macchietti, documentata da centinaia di scritti preziosi ed apprezzati (più di 600 articoli e 19 monografie), ha sempre avuto una connotazione fortemente etica, sorretta dalla convinzione che “l’educazione è un fatto coessenziale alla vita umana” e strettamente collegata alla possibilità di costruire una società “più umana”.

Nelle sue pagine la prof. Macchietti incoraggiava educatori, studiosi e decisori politici a lavorare per “innalzare la dignità dell’uomo fin dagli esordi della vita”.

Nella sua cospicua produzione scientifica e nella sua impegnata azione educativa (ha offerto consulenza e collaborazione a diverse associazioni professionali come l’Associazione Italiana Maestri Cattolici, l’Unione Cattolica Insegnanti Italiani Medi, la Federazione Italiana Scuole Materne, l’educazione morale e la premura verso i bambini e le bambine sono sempre presentati con garbo dialettico, documentata ricerca scientifica e perspicace proiezione didattica. Per questo fu poi coinvolta in molte iniziative ufficiali di prestigioso rilievo. Basterà ricordare la sua partecipazione alla Commissione ministeriale incaricata della revisione degli «Orientamenti» per la scuola materna del 1991, la direzione dei gruppi di studio della Conferenza episcopale italiana che hanno redatto i programmi di religione cattolica, in applicazione degli Accordi di revisione del Concordato Lateranense, e la direzione della Commissione che ha scritto il Nuovo catechismo dei bambini (1992). 

È stata professoressa ordinaria di Pedagogia generale presso l’Università degli Studi di Siena e docente di Pedagogia presso la Pontificia Università Lateranense, Presidente pnorario dell’Associazione pedagogica italiana e membro onorario del Senato della Società italiana di pedagogia. Ha diretto e collaborato con numerose riviste, fra cui «Prospettiva EP», «Qualeducazione», «Professione Pedagogista», «Studium Educationis».

Con sensibilità educativa e con coerenza rispetto alla sua concezione antropologica personalista, ha rivolto la sua attenzione alla relazione tra etica e pedagogia, una relazione generativa capace di risignificare e di sorreggere il costrutto di cittadinanza in un orizzonte sempre più interculturale.

La sua riflessione pluriennale e la testimonianza che scaturisce dai suoi studi sono oggi contrassegno di una preziosa eredità, cui occorre spesso tornare per trovare indicazioni e orientamenti che aiutano a disvelare e a comprendere le contraddizioni di una società̀ per molti aspetti iniqua, ma certamente capace di accogliere fermenti fecondi, e ricchi di utili risorse per una società dignitosa, inclusiva e fraterna.

 

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