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Non è mancata la voce della Fism, la Federazione italiana scuole materne che rappresenta circa 9.000 realtà educative e d’istruzione in oltre la metà dei comuni italiani per circa 500.000 bambine e bambini, all’audizione, oggi pomeriggio 15 luglio, davanti alla Commissione Affari sociali della Camera dei deputati su “emergenza epidemiologica e ricadute sociali”.

 

 

La Fism è stata ascoltata con riferimento ai problemi dell’infanzia. “Come Fism abbiamo in più sedi espresso una posizione chiara per la riapertura di tutta la fascia 0-6 a settembre in presenza e in sicurezza. Non a caso, era stata dichiarata anche una nostra disponibilità per una sperimentazione sul campo: attraverso una campionatura di scuole, rappresentativa del più ampio contesto italiano, ovviamente autorizzata, definita e tutelata, con copertura per i costi, finalizzata a dare una risposta sul campo di come riprendere l’attività nelle scuole dell’infanzia a settembre. Questa disponibilità non è stata accolta”, ha lamentato la Fism.
”Per quanto ci riguarda, l’ottica da cui partiamo è che scuola e famiglia, all’interno delle indicazioni sanitarie che verranno impartite, stringano un patto per la salute in cui ciascun attore, ovviamente tutte le istituzioni comprese, si assuma la propria parte di responsabilità, nella complessità dei problemi dei vari ordini e gradi di scuola. Problemi peraltro comuni per tutte le scuole del nostro sistema nazionale. Non a caso è alta la consapevolezza che se si troveranno in difficoltà le scuole paritarie, lo saranno non di meno le scuole statali, con ricadute negative sui versanti sia dell’inclusione e coesione sociale, sia della ripresa regolare delle attività lavorative”, ha evidenziato il segretario nazionale della Fism, Luigi Morgano. Se riaprire le scuole a settembre nelle migliori condizioni resta obiettivo condiviso, “la riapertura deve essere praticabile e sostenibile sul piano organizzativo, gestionale ed economico, per la copertura dei costi aggiuntivi determinati dalle necessarie misure di sicurezza sanitaria: personale, presidi sanitari e igienizzazione, interventi strutturali”, ha aggiunto.
“Il tempo da oggi a settembre è veramente limitatissimo e non è una variabile indipendente”, ha dichiarato Morgano rimarcando una preoccupazione: “Sottolineo che la copertura dei costi aggiuntivi non può essere caricata sulle famiglie: la nostra è una utenza popolare, non poche sono le famiglie incapienti, le nostre scuole sono frequentate soprattutto da chi meno può sul piano economico, in molti casi coppie giovani che faticano ad arrivare a fine mese”.

Da qui l’importanza che le misure necessarie di sostegno “siano assunte ben prima di settembre da Governo, Ministeri e Parlamento Diversamente, devo dire che non poche scuole saranno costrette, loro malgrado, a non poter riaprire, a partire proprio dalle scuole dell’infanzia”, ha concluso.

 

Forum Famiglie Puglia