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Facebook, fin dal suo esordio, ha dato alla condivisione un peso diverso: un post condiviso vive maggiormente, e ha la possibilità di diventare virale. La condivisione, quindi, non va presa alla leggera, soprattutto, come abbiamo già visto, quando si tratta di fake news. Bisogna sempre controllare prima di condividere. 

 

 

 

C’è, però, un altro tipo di condivisione: quella di idee e di intenti, di passioni e interessi, ma anche una condivisione di timori, con l'obiettivo di cercare conforto. Questa nuova dimensione sociale trova forza all'interno della “community”, uno spazio tematico dove ogni persona può esprimersi liberamente, dare sfogo ai propri timori o alle proprie idee, senza avere paura del giudizio, che purtroppo, spesso avviene nei commenti.

Facebook ha creato un luogo di aggregazione in cui è possibile condividere la propria passione, protetti dagli haters, grazie alla presenza interna di regole e all'intervento di moderatori che controllano costantemente.

Un luogo di aggregazione in cui i sistemi di sicurezza non limitano la creatività o lo stile comunicativo.  Comunione di intenti, ricerca di suggerimenti, scambio di idee, divertimento selezionato da uno spirito di appartenenza. In questo ultimo periodo di difficoltà fisica dell’incontro, le community hanno avuto un ruolo centrale, proprio perché hanno permesso uno scambio continuo di informazioni, parole, empatia, consigli e aiuto.

Uno spazio virtuale che ha tolto la barriera dei limiti fisici, in cui la condivisione è la regola base per un corretto funzionamento. La forza della condivisione nel mondo 4.0.

 

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