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“Vengo in mezzo a voi come fratello e pastore confidando in Dio, con il desiderio di volervi bene e di spendere la mia vita per Cristo e i fratelli, ben convinto di essere stato chiamato a servire una Chiesa bella, ricca di storia e di doni”, si legge nel messaggio del vescovo eletto di Avezzano, don Gianni Massaro, esprimendo in primo luogo “profonda riconoscenza” al suo predecessore.

 

 

 

A mezzogiorno di ieri, infatti, nella cappella del seminario diocesano di Avezzano, lo stesso vescovo emerito, mons. Pietro Santoro ha dato personalmente l’annuncio della nomina di mons. Giovanni Massaro a vescovo della diocesi di Avezzano così come avvenuto alla stessa ora nella cattedrale di Andria (LEGGI), città e diocesi di origine di mons. Massaro. Un applauso è stata la risposta all’annuncio.

Il cancelliere vescovile, don Ennio Grossi ha poi letto la biografia dell’eletto e il suo messaggio alla comunità diocesana (LEGGI IL TESTO INTEGRALE). Mons. Santoro ha anche dato comunicazione della nomina ricevuta da Papa Francesco di amministratore apostolico della diocesi fino alla presa di possesso dell’eletto e ha rivolto un caloroso invito alla comunità diocesana ad “accogliere il nuovo vescovo come dono di Dio, inviato dal Signore a confermare la fede della Chiesa locale”.

Ai sacerdoti, mons. Massaro chiede di portare la sua speciale benedizione “alle vostre comunità parrocchiali, ai poveri, primi destinatari del nostro annuncio e delle nostre cure pastorali, ai giovani, alle famiglie, agli anziani e particolarmente a quanti sono segnati dalla sofferenza nel corpo e nello spirito, a coloro che sono provati a causa della pandemia, alle persone sole. Dite loro che hanno già un posto privilegiato nel mio cuore”.

“Il mio pensiero e la mia preghiera vanno a tutto il popolo di Dio delle città e dei comuni del territorio diocesano, ai fedeli laici, ai membri delle varie associazioni, gruppi e movimenti, confraternite e aggregazioni laicali”, scrive il nuovo presule: “Il cammino sinodale che ci attende, ci sollecita a camminare in uno stile di autentica comunione fatto di ascolto, di dialogo e di discernimento comunitario”.

 

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