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“Il promontorio di Leuca ha nella sua costituzione geografica e storica una vocazione alla pace. Leuca con la sua basilica dedicata a Santa Maria de finibus terrae e con il suo faro, tra i più alti in Europa, non può che essere terra di confine accogliente e promotrice di un messaggio di pace per tutti i popoli”.

 

 

Lo dice il vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, mons. Vito Angiuli, intervenuto stamani a Lecce alla presentazione della quinta edizione della “Carta di Leuca”, al via l’11 agosto, organizzata dalla Fondazione Parco culturale ecclesiale De finibus terrae. Alla luce dell’emergenza sanitaria, “il format dell’evento è sostanzialmente uguale agli altri anni, ma il più sarà svolto attraverso i collegamenti internet e sui social”.

“Si è voluto mantenere nella forma diretta con una partecipazione simbolica di un gruppo di giovani il cammino da Alessano a Leuca nella notte tra il 13 e il 14 agosto”. Infatti, la mattina del 14 agosto, sul piazzale della basilica di Leuca, in diretta e in presenza dei fedeli sarà celebrata la messa a conclusione del cammino e sarà proclamata la Carta di Leuca 2020. La manifestazione è giunta alla quinta edizione.

“Il primo anno speravamo che sarebbe diventato un bel segno per tutto il nostro territorio capace di attrarre l’attenzione di molte persone lontane e vicine - ricorda -. Anche grazie ai mezzi di comunicazione, specialmente internet, è diventata una esperienza di cui molti parlano. È conosciuta nella regione, in Italia e anche oltre i confini del Mediterraneo. In questi anni alcuni partecipanti fanno ritorno, segno che piace l’esperienza, e altri man mano si aggregano spontaneamente”. Inoltre, il vescovo guardando alle altre attività della fondazione ritrova un fil rouge con la Carta di Leuca: “proprio in queste settimane, dopo un lungo lavoro di formazione di preparazione, abbiamo dato il via ad alcuni progetti di accoglienza e di servizio nel campo del turismo e dell’agricoltura mettendo a disposizione alcuni luoghi di proprietà ecclesiastica”.

Agli organizzatori hanno fatto giungere i loro messaggi, il ministro per la famiglia Elena Bonetti: “occasione per scrivere un futuro di solidarietà”; e il ministro per per le politiche giovanili Vincenzo Spadafora: “momento importante di condivisione e conoscenza reciproca sull'esempio di don Tonino Bello”.

 

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