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L’Italia - Puglia ai primi posti - conferma il triste primato europeo per decessi da epatite virale.

 

 

“Sulla base dei dati disponibili del 2017, il numero totale di decessi riportati nell’Unione europea è stato di oltre 4 milioni, di cui circa 5.500 sono stati attribuiti all’epatite virale”, afferma questa mattina Eurostat. “Mentre gli uomini e le donne sono quasi ugualmente colpiti, quelli con più di 65 anni hanno maggiori probabilità di essere colpiti poiché rappresentano quasi i due terzi di questi decessi”.

In questo senso, il tasso di mortalità per epatite più elevato si riscontra in Italia, il più basso in Finlandia. Ovviamente per stilare un valido confronto tra i Paesi, il numero assoluto di decessi nei diversi Stati - chiarisce Eurostat - deve essere adeguato alle dimensioni e alla struttura della popolazione.

“Con 33 morti per epatite virale per milione di abitanti, l’Italia ha registrato il tasso più alto tra gli Stati membri dell’Ue nel 2017”, anno di cui si dispongono gli ultimi dati aggiornati. “L’Italia è stata seguita dalla Lettonia (31 morti per milione di abitanti) e dall’Austria (19). All’estremità opposta della scala, i tassi più bassi sono stati registrati in Finlandia (con meno di 1 decesso per epatite per milione di abitanti), seguiti da Slovenia (1) e Paesi Bassi (2)”.

Per quanto riguarda i dati regionali, la Sardegna con 53 decessi per epatite virale per milione di abitanti è stata la regione più colpita nell’Ue nel 2017, seguita da altre regioni italiane: la Puglia (51 decessi per milione di abitanti), Basilicata e Campania (entrambe con 49 morti), Calabria (42) e Sicilia (40).

Anche negli scorsi anni Eurostat aveva indicato questo problema sanitario per l’Italia.

 

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