Si è concluso il triduo di festeggiamenti con cui Taranto ha abbracciato il suo patrono, San Cataldo.
L’apertura, con la tradizionale processione per mare della statua del santo, seguita dalle barche dei pescatori, è coincisa con l’elezione di Papa Leone XIV. Campane a festa e momenti di giubilo tra i fedeli in cattedrale, dove mons. Ciro Miniero, arcivescovo della diocesi ionica, ha tenuto la sua allocuzione richiamandosi all’attualità, con un invito alla responsabilità rivolto ai candidati alla carica di sindaco (elezioni il 25 e il 26 maggio, ndr): “Abbiamo la necessità di mettere insieme le migliori energie che, mosse solo dall’interesse per il bene comune, affrontino le vitali questioni che restano insolute”.
Un altro riferimento poi lo ha fatto alla situazione dell’ex Ilva, affermando: “Voglio dirlo con chiarezza: la città, i tarantini hanno già pagato un prezzo troppo alto in salute e contaminazione ambientale! Quello del lavoro e della produzione a tutti i costi, che i nostri giovani non sono più disposti ad accettare. E tanto è vero che perdiamo la nostra migliore gioventù. Così si impoverisce il tessuto sociale della città”.
Sabato sera con la processione a terra e il discorso dal balcone della chiesa del Carmine, a concludere la tre giorni di festa, un discorso volto alla fiducia e ispirato dalle parole del neoeletto pontefice. “Giovedì non ho mancato di sottolineare tutte le criticità della nostra terra - ha spiegato mons. Miniero - tuttavia non mancano segnali che ci infondono fiducia, infatti proprio oggi è stato inaugurato il Tecnopolo del Mediterraneo. Siamo chiamati a ripartire da una constatazione semplice ma non scontata: Dio ci vuole bene. La banalità del male, le divisioni, i disaccordi, la superficialità, il giudizio, gli egoismi, gli interessi di parte non prevarranno. Questa bellissima processione è un richiamo visibile alla nostra volontà e alla nostra fatica di voler camminare insieme, così come Papa Leone ha voluto ricordarci”.
Foto di G. Leva