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“La malattia è una provocazione alla nostra capacità di sperare”. Lo afferma mons. Francesco Neri, arcivescovo di Otranto, nel messaggio per la XXXIII Giornata mondiale del malato (LEGGI IL TESTO INTEGRALE), sottolineando come “ha un senso parlare di speranza nella malattia, nel presente anno giubilare”.

 

 

 

 

Citando la Bolla di indizione “Spes non confundit”, il presule ricorda che Papa Francesco chiede che “segni di speranza andranno offerti agli ammalati, che si trovano a casa o in ospedale. Le loro sofferenze possano trovare sollievo nella vicinanza di persone che li visitano e nell’affetto che ricevono”.

Il Pontefice aggiunge che “le opere di misericordia sono anche opere di speranza, che risvegliano nei cuori sentimenti di gratitudine” e invita a riconoscere il valore di “tutti gli operatori sanitari i quali, in condizioni non di rado difficili, esercitano la loro missione con cura premurosa per le persone malate e più fragili”.

Mons. Neri evidenzia come “la cura per loro è un inno alla dignità umana, un canto di speranza che richiede la coralità della società intera”. L’arcivescovo esorta inoltre a “operare a livello civile e politico perché la sanità gratuita e tempestiva sia ancora un’opportunità per tutti quanti vivono in Italia, senza distinzioni”. Infine, il richiamo alla preghiera: “Chiediamo la grazia della guarigione, o - quando questo non accade - la grazia di unire alle sofferenze di Cristo la nostra sofferenza, e così consacrarla e darle un valore immenso”.

 

 

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