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Lo scorso 13 maggio nell’arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie è stato promulgato, con decreto arcivescovile, il Regolamento del Servizio diocesano per l’accoglienza dei fedeli separati (Sdafs).

 

 

 

Il testo normativo elaborato, fanno sapere dalla arcidiocesi, “è un unicum nel panorama nazionale italiano ed è il frutto di un servizio che ormai da sette anni manifesta la sollecitudine pastorale dell’arcivescovo e dell’intera comunità cristiana, alla luce del più recente magistero pontificio volto a favorire un clima di accoglienza nei confronti di ogni fedele, qualsiasi sia la sua condizione personale e, specificatamente, matrimoniale”.

La preziosità del testo, secondo l’arcidiocesi, “è data dal fatto che viene offerto alla chiesa diocesana e non solo ad essa una maggiore chiarezza sulla natura e la finalità, gli ambiti di intervento e le competenze da aversi in questo prezioso e delicato servizio giuridico-pastorale, fortemente auspicato da Papa Francesco, in cui organicità, professionalità, interdisciplinarità, spirito di corresponsabilità e collaborazione tra pastorale e diritto si dispongono con grande dedizione per il bene di quei fedeli che si trovano a vivere difficili e dolorose esperienze matrimoniali e desiderano in coscienza fare luce sulla propria situazione matrimoniale ed essere pienamente inseriti nel tessuto ecclesiale”.

Il Regolamento, infine, ha il pregio di rimettere al centro dell’attenzione ecclesiale la necessità del processo volto alla dichiarazione della nullità in tutti quei casi in cui vi sia stato un fallimento matrimoniale, quale momento di discernimento che non è alternativo o parallelo ad un discorso pastorale, secondo il magistero di Papa Francesco proposto anche nell’Amoris Laetitia”.

 

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