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“È un periodo difficile ma anche un periodo che ha delle luci che ci fanno ben sperare per il futuro”. Lo ha detto il direttore nazionale della Caritas, mons. Marco Pagniello, intervenendo alla 51esima Settimana della Fede, promossa dalla diocesi di Taranto.

 

 

 

“Le disuguaglianze e l’impoverimento delle classi sociali sono fenomeni in aumento, così come i giovani che emigrano, anche verso il nord dell’Europa. E poi c’è il tema della povertà educativa. Nell’ultimo rapporto Caritas abbiamo scritto che tanti minori che arrivano oggi a richiedere i nostri servizi, sono figli di genitori a loro volta seguiti da noi. Sembra che la famosa scala sociale, l’ascensore sociale, non funzioni più. Chi nasce in miseria insomma sembra condannato. Ma ci sono anche delle speranze, la voglia dei giovani di voler abitare alcuni luoghi interni del nostro Paese, di riscoprire mestieri. L’Italia, anche in virtù delle sue radici cristiane, nei momenti difficili trova sempre la forza per rialzarsi e seguire strade nuove”.

Mons. Pagniello ha raccontato anche che è cambiato il modo di dare un sostegno. “Così come Papa Francesco ci ha chiesto per il nostro 50esimo, molte Caritas si sono adoperate con creatività per far fronte ai volti nuovi delle povertà. La pandemia ha fatto incrociare uomini e donne che mai si erano rivolti ai nostri centri. Allora nelle diocesi si sono messi in piedi tanti modi diversi per pensare e ripensare i servizi ma mettendo al centro sempre la relazione, l’ascolto. D’altronde, ed è quello che vorrei sottolineare, soltanto chi fa un’esperienza d’amore può testimoniarlo, quindi la prima esperienza che dobbiamo fare è quella della misericordia di Dio”.

La Settimana della Fede è proseguita ieri sera con la presenza del direttore di Avvenire, Marco Tarquinio.

 

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