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Ecologia integrale, transizione ecologica, produzione sostenibile, cibo equo e solidale. Sono alcuni dei temi che sono stati toccati nel dialogo tra il fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, e l’arcivescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro, ispirato ai contenuti dell’ultimo libro di Petrini “TerraFutura”.

 

 

 

L’incontro si è tenuto a Taranto, in municipio. “Un incontro bellissimo per la sintonia che c’è tra lui e Papa Francesco - ha commentato a margine mons. Santoro - e per la passione che hanno entrambi per la casa comune e poi per l’attenzione che ha avuto sul punto che abbiamo sviluppato durante la Settimana sociale di Taranto, quello di rendere le parrocchie italiane comunità energetiche.

Mi ha detto: ‘Quello che non hanno fatto i comuni lo sta facendo la Chiesa’. Certo ci vuole tempo, il lavoro non è semplice, in alcune parrocchie ci sono dei limiti strutturali a cui stiamo lavorando e poi serve anche una legge dello Stato che regolarizzi queste comunità produttrici di energia”.

La cozza tarantina è da qualche tempo presidio Slow Food e il patron, Carlo Petrini, a Taranto ha visitato gli insediamenti di mitili presenti nel mar Ionio. “Ho scoperto un’iniziativa produttiva di rilevanza mondiale - ha spiegato - che non immaginavo così straordinariamente in armonia con l’ambiente e con la vita sociale dei mitilicoltori”.

 

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