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Più volte da queste pagine, abbiamo espresso preoccupazione e allarme per i giovani del Salento.

 

 

 

Ieri è uscito il rapporto sui sequestri nel primo trimestre 2021, pubblicato dal ministero dell’Interno. Il Salento è al terzo posto come crocevia di traffici e piazze di spaccio nonostante la ‘zona rossa’.

Le restrizioni legate al Covid-19, non hanno fermato il traffico di droga e il Salento sì classifica, purtroppo al terzo posto, come crocevia di traffici illeciti, soprattutto per quello riguardante la marijuana.

Uno degli ultimi più grossi sequestri è stato effettuato dai carabinieri di Maglie, il mese scorso in un furgone parcheggiato nel centro commerciale di Poggiardo: quasi 4 quintali di stupefacenti.

L'allarme riguarda soprattutto i minorenni coinvolti. La relazione annuale della direzione centrale per i servizi antidroga, relativa al 2019, ha evidenziato quanto nel Salento, i minori denunciati all’autorità giudiziaria per reati sugli stupefacenti siano triplicati.

Ragazzini poco più che bambini, schedati come assuntori di sostanze stupefacenti; le prime denunce già alle scuole medie, un fenomeno sommerso che si aggrava con lo scorrere degli anni, quando la via d’uscita dal tunnel diventa sempre più stretta.

Le droghe in offerta sulle piazze non mancano e si rivolge a un target di consumatori sempre più giovani e facili da agganciare. Zona rossa dunque anche per la droga. Esiste un mercato degli stupefacenti accessibili a tutti, anche ragazzi con pochi spiccioli pur di reclutare il maggior numero di clienti possibili

La curva è crescente anche per i decessi legati direttamente alla droga triplicati nel 2019, senza contare le morti di tossicodipendenti dovute al concorso di diversi fattori.

Le storie di solitudine portano sempre più giovanissimi in contatto con la droga e molto spesso le famiglie sono lasciate sole. Ragazzi fragili, studenti, disoccupati o al primo precario impiego, sono storie tutte molto simili.

La droga non è il problema, è la conseguenza di un disagio personale e sociale che porta i ragazzi a ricorrere a queste sostanze per sentire qualcosa, o viceversa per non sentire nulla. Bisogna appassionare i giovani, serve restituire loro orizzonti, progetti perché il problema non è solo sanitario, ma soprattutto esistenziale.

 

Forum Famiglie Puglia