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La voce circolava da qualche settimana. Da quando cioé la Santa Sede aveva comunicato la notizia dell'acquisto di trenta respiratori da destinare agli ospedali in lotta contro il Covid-19

 

 

 

Due di questi ventilatori polmonari insieme a una fornitura di dispositivi di protezione indivicuale arrivano oggi a Lecce e a consegnarli all'arcivescovo Michele Seccia da parte di Papa Francesco sarà lo stesso cardinale Elemosiniere, l'arcivescovo polacco Konrad Krajewski, braccio operativo della carità del Santo Padre.

Non solo preghiere, dunque, come qualcuno insinua da giorni, ma gesti concreti del Papa e della Chiesa italiana che ha destinato oltre 200 milioni di euro, non solo alle strutture ospedaliere e assistenziali ma anche, attraverso le Caritas diocesane, all'altra faccia della medaglia di questa emergenza planetaria: i poveri.

Insieme ai momenti di preghiera in cui la Chiesa universale ha pregato insieme a Papa Francesco, in piena emergenza Coronavirus, questo è un dono che assume un significato del tutto speciale. “È l’espressione concreta - scrive Vatican news - di un sentire comune, è la volontà del Pontefice di tendere una mano a chi ha bisogno, è la carità cristiana”. “È il segno - aggiunge mons. Seccia - della premura del Santo Padre verso chi soffre. Un dono che arriva dritto al cuore di chi da mesi ormai è in prima linea, in ospedale, rischiando anche la vita, e combatte per strappare alla morte tanti fratelli e sorelle. Un dono del quale la nostra comunità diocesana non sarà mai abbastanza grata a Papa Francesco”.

E nella giornata di oggi, Seccia riceverà i preziosi doni direttamente dal card. Krajewski partito dalla Città del Vaticano alla buonora per raggiungere il Salento consegnando brevi manu, direttamente all'arcivescovo, la carità del Papa. “La preghiera senza carità non è completa - ha ripetuto di recente l’Elemosiniere commentando l'ennesimo gesto concreto di Papa Francesco -”. “Una signora l'altro giorno - ha rivelato fra l'altro Krajewski -, una signora che non ha grandi mezzi mi ha dato 50 mascherine cucite da lei per regalarle ai poveri. È un gesto semplice ma di grande importanza perché è proprio questo di cui c’è bisogno: piccoli gesti che vengono dal cuore”.

Il direttore generale della Asl di Lecce, Rodolfo Rollo, appresa la notizia, ha manifestato il suo vivo ringraziamento per il dono inatteso quanto indispensabile ricevuto dal Santo Padre: “Papa Francesco - ha dichiarato - con questo regalo rende la sua preghiera azione concreta e carità cristiana, manifestando in maniera significativa come il farsi prossimo a chi soffre debba avvenire sia con il cuore rivolto a Dio sia con le mani rivolte verso chi soffre. Si ama Dio che non si vede amando le persone che si incontrano ogni giorno, particolarmente quelle che soffrono, si direbbe parafrasando la Lettera di San Giacomo. E di questo dobbiamo essere grati al Pontefice”.
“Ci tengo a sottolineare - ha infine aggiunto Rollo - come questo gesto si pone sula stessa direttrice di quel cammino di collaborazione tra la Chiesa di Lecce, sotto la guida del suo arcivescovo, e la Asl salentina. Un ulteriore segno di vicinanza e di collaborazione vera ed efficace”.

 

 

 

 

 

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