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“Non è questo il tempo degli egoismi e dell’indifferenza, perché la sfida che stiamo affrontando ci accomuna tutti e non fa differenza di persone”.

 

 

 

Sì, proprio così come Papa Francesco, nella sua omelia della Veglia pasquale, ci ha ricordato: questa pandemia ci chiama ad essere coraggiosi, e a dire sì alla vita.

Un messaggio di speranza che anche per questa Pasqua l’associazione di volontariato sociale “Alessia Pallara” ha fatto proprio. Alessia, una dolce ragazza strappata agli affetti più cari a soli quindici anni per una forma di leucemia mieloide acuta la vigilia di Natale del 2013. E proprio nel ricordo del suo sorriso, l’associazione a lei intitolata nei giorni scorsi ha donato alla Caritas diocesana di Lecce un cospicuo numero di uova pasquali, poi messe a disposizione presso la Casa della Carità, per le persone più in difficoltà. Ieri all'ora di pranzo sono state consegnate come augurio pasquale a tutte le persone che sono passate da Corte Stella per ritirare il pranzo di Pasqua.

Una vendita delle uova pasquali, con i cui ricavi finanziare la ricerca oncoematologica, che ha dovuto fare i conti con il diffondervi del virus, ma che non ha scoraggiato i sostenitori dell’associazione., che hanno sentito vivo come non mai il bisogno di essere vicini a quelli che vengono definiti “persone disagiate”.

“Un dolce e sentito pensiero per onorare al meglio la memora di Alessia e dei malati oncologici che lottano quotidianamente per la sopravvivenza - sottolinea Maria Rosaria Manca, presidente dell’associazione. 150 uova donate alla Caritas per un semplice gesto, il primo anno questo, che continueremo a replicare gli anni futuri”.

Si tratta, insomma, del “contagio della speranza”, che bandisce al tempo stesso parole come indifferenza, egoismo, dimenticanza. E Alessia da lassù starà festeggiando con il suo uovo, orgogliosa come sarà che il suo ricordo possa “addolcire” chi è più sfortunato.

 

 

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