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Siamo nell’era delle false notizie. Bugie confezionate ad arte oppure parziali verità distorte e ingigantite fino a mettere in primo piano il lato oscuro di persone e istituzioni allo scopo di screditarle e distruggerle. E laddove il tempo, da galantuomo qual è, dovesse rendere giustizia alla verità e all’onorabilità, i danni provocati nel frattempo da una o più fake news al malcapitato di turno, restano incalcolabili. E nessuno può dire “la cosa non mi riguarda”. Provare a leggere per credere. Buona lettura!

 

VATICAN HATERS

Chiesa e fake news: chi ci guadagna? Chi ce l’ha con il Papa e con la Chiesa in generale? Come si smascherano le bugie? Esiste un “cristiano Social?”. Fermi tutti, è arrivato il momento di prendere posizione.

Anche noi giovani che frequentiamo la chiesa spesso veniamo tratti in inganno: pensiamo, infatti, dato che ci troviamo in un luogo pieno di virtù, con la presenza di Gesù Eucaristia, di essere liberi e “liberati” dalle falsità. Crediamo che le persone, dato che si recano a messa la domenica, siano tutte buone, motivate da sante intenzioni. È così, per la maggior parte, di sicuro. Ma non sempre e in modo acritico; e la chiesa di mattoni non è una protezione dal male, stile supereroe; e i cristiani non sono migliori solo perché battezzati. Questo vale per i gruppi, i luoghi (l’associazione, l’oratorio), e per tutti i mezzi di comunicazione: la chiesa non è protetta dall’andazzo che si ritrova in ogni parte del mondo civilizzato, alle prese con la battaglia contro le fake news. Per dirla molto semplicemente: le notizie false si annidano dappertutto. Persino in Vaticano. E riguardano tutti: persino il papa.

Impossibile, non ci credo

Fai male. Le fake news sono una moda, per alcuni una necessità, per altri un modo per trascorrere il tempo. Pensare che siano un gioco da adolescenti innanzitutto getta discredito sugli adolescenti; in secondo luogo le ammanta di leggerezza. Invece no: le fake news sono una moda, ma pericolosa, una necessità che ha dietro una strategia, non sempre di facile individuazione.

Le fake news sono come una malattia cronica, che si insinua lentamente e viene sottovalutata nei suoi primi sintomi. Quando si scopre il bubbone si deve correre ai ripari, ma in fretta, pertanto con qualche sbavatura correlata. E con il rischio di farsi prescrivere medicine non sempre efficaci.

Fossimo al tempo di Gesù

Le fake news non sono invenzione recente, né del tutto virtuale. Gesù stesso ne è stato più volte soggetto e oggetto. Ecco due esempi di trasformazione della realtà:

  1. Figlio del falegname ma bestemmiatore impenitente (perché osava affermare di essere figlio di Dio). Una fake talmente surreale da essere vera!
  2. Attorniato da amici pavidi, pronti a tradirlo per un po’ di gloria e denaro (quante analogie con la vita presente). Disposti a dire tutto e il contrario di tutto, pur di togliersi di dosso il legame con un personaggio scomodo. Secondo questa fake, Gesù pare un omuncolo nemmeno in grado di tenersi buoni quattro amici.

Se Gesù avesse temuto di essere oggetto di fake news, si sarebbe ritirato in un convento buddista e avrebbe mandato letteralmente a quel paese i ladroni, i mercanti del tempio e compagnia cantante. Questo per dire, a noi prima di tutto: occorre coraggio. Anche per diventare ciò che si deve diventare.

“Fake” sulla Chiesa: per colpire chi?

Una volta era solo il classico pettegolezzo. La signora Rossi, invidiosa perché il parroco ha rivolto alla signora Bianchi mezzo secondo in più di attenzione, inizia a raccontare in giro, ad amiche compiacenti, che la signora Rossi, per esempio, ha rubato le offerte della messa delle 18,30; ha lavato male la tovaglia dell’altare (!), ha sgridato in modo non opportuno un bambino del catechismo. E via veloci, verso le maldicenze. Le fake news anno 2019, quelle che riguardano non solo la parrocchia, bensì la Chiesa nel suo complesso, hanno un andamento molto più complesso, mandanti ben più strutturati della signora Rossi e intenti ben più destabilizzanti. Ogni volta che un nuovo papa viene eletto, e lo Spirito Santo ha agito per il meglio (questo noi crediamo con fermezza), tanti equilibri di poteri consolidati e ben radicati vengono scossi dalle fondamenta. Questo genera un’onda lunga di invidie, prese di posizione, che in alcuni casi si trasformano in voglia di cambiare il tutto, senza attendere che lo Spirito Santo si palesi nuovamente.

Papa Francesco, con la sua idea di Chiesa pulita, che sa fare mea culpa, che sa chiedere scusa per i peccati che i suoi uomini hanno commesso; che cerca di essere maggiormente inclusiva e in dialogo con la società civile… dà fastidio. Proprio per la sua capacità di rendere nuove le cose, aprirsi davvero agli ultimi. Come contrastare questa popolarità, come metterlo in cattiva luce? Semplice, come si fa con gli uomini politici, iniziando a proporre visioni alternative negative: raccontando come la Chiesa, per colpa di Francesco, si stia impoverendo a livello teologico, oppure stia perdendo prestigio. Stia diventando troppo di destra, o troppo di sinistra, o troppo poco di qui e poco di là. Da più parti, partono sui Social, attraverso profili falsi creati ad arte, notizie costruite come se fossero vere, direzione il mondo intero. I fedeli leggono, osservano: i più saldi nella fede, e avvezzi a confrontarsi con le fake news, non fanno una piega e tirano diritto. Gli altri, meno esperti, più desiderosi di essere accompagnati a una verità che da soli non riescono a trovare, cascano in pieno. Vengono assaliti dai dubbi, si lasciano convincere… e a loro volta diventano portatori sani di notizie false. Moltiplica questo percorso per ogni giorno, ogni Paese del mondo, ti ritroverai di fronte a un grande caos.

Come uscirne?

Proprio papa Francesco, oggetto e soggetto delle fake news, traccia per noi il percorso. Innanzitutto, per comprendere e smontare una notizia falsa, occorre capire il motivo per cui è nata. Motivo vero, che risiede nelle budella delle persone, nemmeno nel loro cuore. Francesco, nel Messaggio per la 52ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, afferma che “le (…) motivazioni economiche e opportunistiche della disinformazione hanno la loro radice nella sete di potere, avere e godere, che in ultima analisi ci rende vittime di un imbroglio molto più tragico di ogni sua singola manifestazione: quello del male, che si muove di falsità in falsità per rubarci la libertà del cuore”. Tristemente semplice: siamo rimasti al tempo di Adamo, Eva, del serpente e della brama di potere. Capito cosa muove le persone, è necessario agire su una maggiore consapevolezza: per contrastare il male, in tutte le sue forme, ti devi informare, devi essere preparato. Prosegue il papa: “(…) educare alla verità significa educare a discernere, a valutare e ponderare i desideri e le inclinazioni che si muovono dentro di noi, per non trovarci privi di bene ‘abboccando’ ad ogni tentazione”.

E se non basta?

I cristiani non stanno mai a guardare. Non possono accettare le ingiustizie, così come le notizie inventate che soffiano di qua e di là. Non possono essere portatori sani di stupidaggini: se le incontrano, le devono contrastare. Che si tratti dell’oratorio o di Facebook. Poche parole chiare, dette nei confronti degli hater (gli odiatori) e questi stessi possono essere messi al loro posto. Qualcuno parla male del papa? Basta rispondere a tono, con fatti e numeri, non con sensazioni e insulti. Serietà e severità: il bello è che così come l’hater sbraita se viene lasciato libero di urlare… con la stessa velocità scappa con la coda tra le gambe se trova qualcuno che lo contrasta in modo efficace. E se anche le persone ragionano per luoghi comuni, e credono di avere ragione, noi tiriamo diritto. Il luogo comune non esiste, esiste ciò che è vero e ciò che non lo è.

Come scoprire le fake news

- Sono raccontate in modo enfatico.

- Sono scritte in modo da offendere una categoria di persone (meridionali, altoatesini, poveri, ammalati, immigrati, persone che rubano il lavoro altrui...).

- Insinuano un dubbio senza mai dichiarare velatamente il loro obiettivo.

- Non citano mai la fonte da cui proviene un certo dato numerico.

- Se la fonte viene citata, non è autorevole (per esempio non è un giornale on line, ma un blog).

- Vengono condivise in modo acritico ma “impostato”. Facci caso: le persone che hanno un certo orientamento politico e sono inclini a credere alle fake news condivideranno le stesse identiche notizie.

- Utilizzano fotografie che – tempo 12 ore – vengono smascherate come false.

- Si appoggiano sempre a una certa parte politica e la fiancheggiano.

(in "hashtag", di Elena Giordano, su Dimensioni Nuove di aprile 2019 - leggi l'articolo completo su https://www.dimensioni.org/2019/04/vatican-haters.html )

 

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