A seguito dell’elezione del nuovo Papa, Leone XIV, ricordiamo i discorsi del suo predecessore, Francesco, per le Giornate mondiali della gioventù (Gmg).
La Giornata mondiale della gioventù è un evento significativo che unisce giovani cattolici di diverse nazionalità e culture, offrendo loro un’opportunità unica di incontro e riflessione sulla propria fede. Dal 2014, Papa Francesco ha condiviso messaggi ricchi di significato, invitando i giovani a vivere la loro spiritualità in modo autentico e attivo.
Con il recente decesso di Papa Francesco, avvenuto il lunedì di Pasqua, il mondo cattolico, e non solo, si trova a riflettere sulla sua eredità e sul profondo impatto che ha avuto sui giovani e sulla Chiesa. Il suo messaggio di speranza e misericordia continuerà a ispirare generazioni di giovani a impegnarsi per un futuro migliore, alimentando il desiderio di giustizia e pace. La sua figura rimarrà un faro di luce e un esempio di servizio e umanità, soprattutto nei momenti di difficoltà.
UN CAMMINO DI BEATITUDINI
I messaggi di Papa Francesco, a partire dal 2014, si sono spesso focalizzati sulle Beatitudini, un concetto centrale del Vangelo di Matteo. Attraverso la prima beatitudine, «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli» (Mt 5, 3), ha invitato i giovani accorsi nella spianata di Copacabana a Rio de Janeiro in Brasile a riflettere sull’umiltà e sulla capacità di riconoscere le nostre fragilità. In un’epoca in cui il successo materiale è spesso osannato, questa beatitudine esorta i giovani a cercare valori più profondi e a costruire relazioni autentiche.
Nel 2015, a Lisbona, il Papa ha sottolineato l’importanza della purezza di cuore, partendo al brano: «Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio» (Mt 5, 8). La purezza di cuore non è solo una questione di moralità, ma implica anche la capacità di vedere il mondo e gli altri con occhi nuovi, privi di pregiudizi. Questo messaggio incoraggia i giovani a sviluppare una visione positiva della vita, capace di riconoscere la bellezza e il bene anche nelle situazioni più difficili.
MISERICORDIA E RESPONSABILITÀ
Il tema della misericordia è diventato centrale nei messaggi successivi. Nel 2016, con «Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia» (Mt 5, 7), da Cracovia, la città di San Giovanni Paolo II ideatore delle Gmg, Papa Francesco ha richiamato i giovani a essere protagonisti del cambiamento all’interno delle loro comunità. La misericordia è un valore che trascende la semplice pietà: essa richiede un impegno attivo nel prendersi cura degli altri e nel rispondere alle loro necessità.
Nella Gmg del 2017, celebrata nelle diocesi, il Papa ha ricordato a tutti le «Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente» (Lc 1,49), un invito a riconoscere le benedizioni nella propria vita e a dare voce alla gratitudine. Questo atto di riconoscenza può trasformarsi in una motivazione per servire gli altri e contribuire al bene comune.
L’esempio di Maria, che definì “la “influencer” di Dio”, è stato al centro della riflessione proposta a Panama nel 2020, nella XXXIV Giornata: “Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola” (Lc 1,38). Nella veglia Papa Francesco spronò tutti alla speranza: “[Quello di Maria] È stato il “sì” di chi vuole coinvolgersi e rischiare, di chi vuole scommettere tutto, senza altra garanzia che la certezza di sapere di essere portatrice di una promessa. E domando a ognuno di voi: vi sentite portatori di una promessa? Quale promessa porto nel cuore, da portare avanti? Maria, indubbiamente, avrebbe avuto una missione difficile, ma le difficoltà non erano un motivo per dire “no”.
IL CORAGGIO DI ALZARSI
Il messaggio del 2020, «Giovane, dico a te, alzati!» (cfr Lc 7,14), rappresenta un potente appello all’azione. In un contesto globale caratterizzato da incertezze e sfide, il Papa ha esortato i giovani a non essere passivi, ma a prendere in mano il proprio destino. Questo incoraggiamento a «rialzarsi» è particolarmente rilevante per i giovani che affrontano difficoltà, invitandoli a trovare la forza interiore per affrontare le sfide e a non arrendersi.
Nel 2021, il messaggio «Alzati! Ti costituisco testimone di quel che hai visto!» (cfr. At 26,16) si completa con un invito a dare testimonianza della propria fede. La testimonianza diventa un modo per condividere esperienze e valori, creando una rete di supporto tra i giovani.
SPERANZA, CHIAMATA E SERVIZIO
Il messaggio del 2022-2023, «Maria si alzò e andò in fretta» (Lc 1,39), sottolinea l’importanza della prontezza nell’azione. Maria, come esempio di fede e coraggio, invita i giovani a non perdere tempo e a rispondere immediatamente alle chiamate che la vita presenta. Questo messaggio, riecheggiato a Lisbona nell’estate del 2023, è un richiamo all'urgenza dell’agire, alla necessità di essere presenti e attivi nei propri contesti, alla prontezza di voler servire.
Infine, l’invito presente nel messaggio del novembre 2023, «Lieti nella speranza» (Rm 12,12), e in quello del 2024, «Quanti sperano nel Signore camminano senza stancarsi» (cfr Is 40,31), celebrati a livello locale, si concentrano sull’importanza della speranza come motore di vita. In un tempo in cui le sfide sembrano insormontabili, la speranza rappresenta una luce che guida i giovani verso il futuro, incoraggiandoli a perseverare e a continuare a sognare.
IL prossimo appuntamento sarà nel corso di questo Anno giubilare naturalmente a Roma nel prossimo agosto e avrà come tema: “Anche voi date testimonianza, perché siete con me” (Gv 15,27) e sarà il primo di papa Leone XIV.
I messaggi di Papa Francesco per la Giornata mondiale della gioventù offrono un prezioso percorso di riflessione e azione per i giovani. Attraverso le Beatitudini, la misericordia, il coraggio la speranza e il servizio, il Papa ha invitato i giovani a vivere una fede attiva e autentica, a diventare testimoni di valori umani e spirituali e a costruire un mondo migliore. In un’epoca di sfide e cambiamenti, le parole del Santo Padre risuonano come un invito alla responsabilità e all’impegno, incoraggiando i giovani a non fermarsi di fronte alle difficoltà, ma a camminare con determinazione e gioia. La sua eredità, ora più che mai, ci spinge a continuare il suo cammino di amore e servizio verso gli altri, mantenendo viva la sua visione di un mondo unito nella fede e nella speranza, diventando testimoni delle Beatitudini, protagonisti e costruttori di un futuro migliore.
*studenti della 3C del Liceo scientifico “De Giorgi” di Lecce