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La Passione, Santu Lazzaru e più in generale il repertorio di canti devozionali della Settimana Santa costituiscono uno dei pilastri più antichi e genuini della tradizione popolare e della cultura contadina del territorio salentino.

 

 

 

La vita nelle comunità a base agricola-pastorale era scandita dai grandi avvenimenti rituali: fra questi la Pasqua, con la sua liturgia complessa e piena di simbolismi, quali morte e rinascita-resurrezione, che simboleggiano da sempre il risveglio della natura, il passaggio dall’inverno alla primavera. Allora i nostri contadini smettevano i panni di duri lavoratori della terra per indossare quelli di finissimi cantori, in questo caso de I Passiùna tu Cristù e Santu Lazzaru.

Fin dal 1991, Cutrofiano ha intrapreso un percorso di recupero e valorizzazione della memoria dei canti pasquali con l’istituzione della rassegna “Lu Santu Lazzaru”.

Lo stimolo venne per intuizione di alcuni amministratori dell’epoca, per il lavoro di ricerca, documentazione e riproposta di diversi cultori tra cui Giorgio Di Lecce, Luigi Chiriatti, Daniele Durante, Luigi Mengoli e per la straordinaria presenza di cantori come Uccio Bandello, Uccio Aloisi, Narduccio Vergaro, Giovanni Avantaggiato, i fratelli Serra e Lolli. Le diverse amministrazioni succedutesi negli anni hanno poi saputo garantire continuità all’evento, che oggi si qualifica come una delle rassegne più importanti del periodo pasquale. Intanto il testimone è passato nelle mani di Antonio Melegari, operatore poliedrico e appassionato, musicista consapevole che ha curato quest’antologia celebrativa per i trent’anni della rassegna.

Il volume ospita i contributi di Giuseppe Botrugno, Giuseppe Cesari, Luigi Chiriatti, Imma Giannuzzi, Simone Giannuzzo, Giovanni Leuzzi, Massimo Manera, Totò Matteo; tutti protagonisti che da diverse angolature, ognuno nel proprio ruolo, offrono una ricostruzione puntuale e appassionata dei riti della Settimana Santa a Cutrofiano e più in generale nel Salento. Scopriamo così i retroscena della rassegna cutrofianese e come questa dialoghi con l’artigianato figulino; l’essenza de Lu Santu Lazzaru e de La Passione grica; i diversi riti religiosi e pagani (cuaremma e coddhura) e ancora le origini del festival “Canti di Passione”, che partono proprio da Cutrofiano e Sternatia per poi allargarsi a tutta la Grecìa salentina.

Il cd allegato contiene 32 brani, divisi in 9 sezioni tra documenti storici, riproposte e canti originali di interpreti come Rocco De Santis e Antonio Castrignanò. Si può così ascoltare Lu Santu Lazzaru e I Passiuna tu Christù nelle versioni di vari paesi e cantori. Il disco però abbraccia un vasto repertorio di canti del periodo, religiosi e non, attingendo a materiali già editi, registrazioni dal vivo e inediti, offrendo uno spaccato del canto di passione del territorio.

Completa l’opera un reportage fotografico di Daniele Coricciati che documenta il rituale de Lu Santu Lazzaru portato di casa in casa dalla compagnia Melegari-Stefanizzi la notte tra il sabato e la domenica delle Palme.

Il documentario Santu Lazzaru e dintorni… (GUARDA QUI) realizzato da Meditfilm per la regia di Fabrizio Lecce, proposto come contenuto extra, è un viaggio tra i riti della Settimana Santa nel Salento, attraversando la tradizione, i luoghi e le usanze nelle notti che precedono la domenica delle Palme.

 

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