0
0
0
s2sdefault

Quante volte ci capita di parlare ad un'altra persona mentre l’altra sta già pensando a cosa dirci: ecco questo è un tipico esempio di un “duologo, che oggi chiamiamo dialogo.

 

 

 

Nel suo libro il filosofo Abraham Kaplan, esperto di scienze comportamentali, tocca diversi temi della filosofia del dialogo e in particolare il rapporto tra mutualità e reciprocità, tra collettività e comunità. C’è un enorme quantità di chiacchere e di rumori nella nostra società ma in particolare nella nostra mente che non ci permettono di vivere davvero quella comunione oltre alla comunicazione che ognuno di noi vuole realizzare. Prima di stabilire una comunicazione, oggi, abbiamo bisogno di intessere relazioni realizzando quello che comunemente chiamiamo comunione. “Comunicazione fa rima con comunione” amiamo dire nei nostri luoghi di redazione: il duologo, presentato in questo testo, è il tipo di comunicazione che non si identifica in una relazione reciproca dove collettività fa rima anche con comunità.

Lo scopo di ogni dialogo, invece, come vera forma di comunicazione è quello di aprire davvero la strada al silenzio. C’è un silenzio di ostilità, di ignoranza, di smarrimento, ma c’è uno anche di comprensione, di amore, di conoscenza. Quest’ultimo è quello cristiano e quello che dobbiamo fare “è rivolgerci a ciò che produce il dolore, e all’impotenza sia come sensazione che come fatto: la realtà dolorosa è proprio quella che ci apre alla nostra ri-conoscenza di incompiutezza, che viene completata nell’incontro con l’altro, e nell’apertura all’ascolto di essere pienamente umani.

 

Forum Famiglie Puglia