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Allarme suicidi a Milano, nel primo giorno del nuovo anno scolastico. I protagonisti, ancora una volta, sono giovanissimi.

 

 

 

Lunedì scorso, nel capoluogo lombardo, in meno di dodici ore, tre adolescenti si sono gettati nel vuoto. Due di loro sono morti, avevano entrambi quindici anni. La terza, una dodicenne, è ricoverata in ospedale in gravi condizioni. Sul caso indaga la Procura di Milano, che ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio. Per gli inquirenti si tratta di una coincidenza inquietante, tanto che verranno fatte verifiche per accertarsi che i tre eventi non siano collegati tra loro. Verranno acquisiti i cellulari delle vittime e verranno passati al setaccio chat e social network, per verificare se, come accaduto in passato, i teenager stessero partecipando a challenge pericolose e potenzialmente mortali.

L’allarme non riguarda solo il capoluogo lombardo. I dati diffusi dall’Osservatorio suicidi della Fondazione BRF - Istituto per la ricerca in psichiatria e neuroscienze, pubblicati il 10 settembre in occasione del World Suicide Prevention Day, sono preoccupanti: si parla di un suicidio ogni 12 ore. In maggio si è registrato il numero più alto di gesti estremi: 84, quasi tre al giorno.

In questi anni il suicidio è stato riconosciuto come la seconda causa di morte nei giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni, mentre l’autolesionismo colpisce in Europa circa un adolescente su 5. Dati che sono ulteriormente peggiorati con la pandemia e con i periodi di restrizione e di isolamento dovuti al Covid, che hanno avuto un grande impatto su giovani e giovanissimi, con un aumento esponenziale delle richieste di assistenza.

 

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