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«Non va l’estrema discrezionalità che le norme affidano alle mani del giudice, il quale è chiamato ad applicare anni di reclusione in presenza di definizioni estremamente vaghe, generiche controverse come quella d’identità di genere».

 

 

 

Così l’ex parlamentare e magistrato Alfredo Mantovano ha commentato in una intervista (GUARDA) alla trasmissione televisiva di Rete 4 “Quarta Repubblica” il disegno di legge Zan, che intende sanzionare l’omotransfobia, proposta ora all’esame del Senato. Il giurista salentino, autore anche del recente volume dal titolo, “Legge omofobia perché non va. La proposta Zan esaminata articolo per articolo”, ha ricordato il caso avvenuto in Spagna nel 2014 in forza di una legge simile a quella che si propone ora in Italia: il card. Aguilar fu indagato per aver detto che due papà o due mamme non sono una famiglia. E in Francia, ha ricordato Mantovano, per una norma paragonabile a quella del disegno Zan, un papà che partecipava alla manifestazione “Pro family” è stato arrestato perché indossava una felpa inneggiante alla famiglia tradizionale.

Dunque, ha spiegato l’ex parlamentare, si rischiano pene magari pesanti per l’espressione delle proprie opinioni, a causa di una norma troppo generica.

 

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