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Su quasi una azienda agricola su cinque (18%) pesa la riduzione della domanda di prodotti provocata soprattutto dal crollo del turismo e dal taglio degli acquisti da parte dei bar, ristoranti e pizzerie costretti alla chiusura per l’emergenza sanitaria.

 

 

 

È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi al periodo compreso tra il 2020 e il 2021. “Tra le preoccupazioni - sottolinea Coldiretti - emerge anche l’impatto dell’aumento dei costi di produzione (7,5%) che riguarda le materie prime, dai prodotti energetici agli alimenti per il bestiame, mentre il 6,9% segnala la mancanza di liquidità per fare fronte alle spese correnti. Uno scenario preoccupate con il 9,5% delle aziende agricole che ritiene che non sia possibile tornare alla situazione antecedente all’emergenza Covid”.
Nonostante le difficoltà durante la pandemia - precisa l’associazione - più di quattro aziende agricole su dieci (40,8%) non hanno ricevuto secondo l’Istat alcun tipo di sostegno economico statale, europeo o altre forme di aiuto”.
“Le aziende agricole italiane - continua Coldiretti - non hanno comunque mai smesso di lavorare per garantire la continuità delle forniture alimentari sugli scaffali di negozi e supermercati e consentire quindi alle famiglie di fare la spesa. Un ruolo ricoperto con responsabilità e dedizione da quasi 740mila imprese agricole impegnate per la tutela del paesaggio, lo sviluppo economico del Paese, la sicurezza e la salute delle persone attraverso la produzione di cibo”.

 

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