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La sospensione in via precauzionale da parte di Aifa del lotto ABV2856 del vaccino di AstraZeneca su tutto il territorio nazionale “è un atto dovuto; attendiamo i risultati dell’indagine ma non perdiamo fiducia in questo vaccino, né negli altri”.

 

 

 

Lo afferma Roberto Cauda, ordinario di malattie infettive all’Università Cattolica e direttore dell’Unità di malattie infettive del Policlinico Agostino Gemelli Irccs di Roma. Dopo la morte di tre militari in Sicilia a poche ora dalla somministrazione del vaccino, Aifa ha bloccato il lotto “incriminato” e diversi italiani hanno in queste ore disdetto le prenotazioni o manifestano l’intenzione di non vaccinarsi, mentre lotti diversi dello stesso preparato sono stati sospesi nei giorni scorsi in sei Paesi europei.
“Un tema delicatissimo - osserva Cauda - legato alla fase quattro, quella in cui si verifica l’efficacia di una vaccinazione e la sua sicurezza. C’è da dire che su 9,7 milioni di vaccinati con AstraZeneca nel Regno Unito non vi sono mai state segnalazioni allarmanti di eventi avversi gravi, decessi o altro; molto bassa anche la segnalazione di reazioni allergiche gravi. Ora, di fronte a decessi temporalmente legati alla vaccinazione bisogna stabilire se essi rientrino nella casualità o se vi sia un nesso con la somministrazione del vaccino”.

“Solo un’indagine rigorosa - si parla di una settimana per le analisi e le verifiche dell’Istituto di superiore di sanità e dei Nas - potrà accertarlo”. Per l’esperto “occorre attendere con fiducia la risposta. Nel frattempo la mossa di Aifa di bloccare questo lotto è improntata a prudenza. Ema, che certamente è un ente molto rigoroso, ha da parte sua chiarito che ad oggi non sussistono motivi di particolare allarme per determinare prese di posizione drastiche in una situazione pandemica così grave”.
Cauda invita dunque ad attendere i risultati delle verifiche, “avendo fiducia negli organi di controllo che svolgono, come hanno sempre fatto, il proprio lavoro in maniera del tutto indipendente. Occorre tuttavia ricordare che quando si vaccinano milioni di persone possono essere rilevate forme patologiche che possono essere insorte indipendentemente dalla vaccinazione: il criterio di temporalità non è automaticamente la dimostrazione di un nesso di causalità. Più di questo ad oggi non si può e non si deve dire”. Per l’infettivologo, “la sospensione in via precauzionale di questo lotto da parte di Aifa è un atto dovuto e dimostra che i controlli funzionano. Quanto avvenuto - sia a livello italiano sia a livello europeo - non può passare sotto silenzio ma non è corretto arrivare a conclusioni affrettate”.

E sul timore dei nostri concittadini conclude: “La paura è un sentimento non razionale. Restiamo in attesa dei risultati, mi auguro arrivino il prima possibile e in maniera definitiva. Aifa deve dire chiaramente, senza tentennamenti e in tempi brevissimi che cosa è accaduto, ma mentre l’indagine e la verifica sono in corso non bisogna perdere fiducia nei vaccini: né in questo, né negli altri”.

 

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