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In Italia sono 3 milioni i giovani che soffrono di Dca (Disturbi del comportamento alimentare), un fenomeno spesso sottovalutato sia da chi ne soffre che dai familiari, e che costituisce una vera e propria epidemia sociale: il 95,9% sono donne, il 4,1% uomini.

 

 

 

Soffrire di un Dca, oltre alle conseguenze negative sul piano organico, comporta effetti importanti sul funzionamento sociale della persona, con gravi penalizzazioni della qualità di vita; ne limita le capacità relazionali, lavorative e sociali. Spesso, inoltre, il disturbo alimentare è associato ad altre patologie psichiatriche: oltre, quindi, a provocare un’intensa sofferenza psichica, coinvolge anche il corpo, con serie complicanze fisiche. Tuttavia, solo una piccola percentuale di persone che soffrono chiede aiuto.

Per sensibilizzare e informare correttamente su questa emergenza, il prossimo 15 marzo torna la Giornata nazionale del fiocchetto lilla, promossa per la prima volta nel 2012 dall’Associazione “Mi nutro di vita” (Pieve Ligure - Genova) e riconosciuta il 19 giugno 2018 dalla Presidenza del consiglio dei ministri come Giornata nazionale contro i disturbi dell’alimentazione. L’iniziativa parte da un padre, Stefano Tavilla, che ha perso la figlia Giulia a soli 17 anni per bulimia (in lista d’attesa per ricovero in una struttura dedicata) e ricorre il 15 marzo, proprio nel giorno della sua scomparsa. Obiettivo, si legge in un comunicato, “diffondere la consapevolezza che questi disturbi possono essere curati attraverso una rete assistenziale orientata all’individuazione precoce del disturbo, tramite l’attivazione di percorsi riabilitativi multidisciplinari specializzati”. Strategica la tempestività della diagnosi e degli interventi affidati ad un’équipe di medici specialisti. Il 15 marzo si svolgeranno diversi eventi in tutta Italia (QUI LA MAPPA) e numerosi monumenti verranno illuminati in lilla.

 

Forum Famiglie Puglia