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Quello che accade ogni giorno nel mondo non può lasciare indifferenti. I destini di tanti popoli, di tante nazioni, di tante persone sono un grido d’aiuto che non si può fingere di non sentire.

 

 

 

Quello che accade ogni giorno nel mondo ci tocca e ci interroga su come possiamo, noi, rispondere a tanto male, a tanta sofferenza, a tanta disperazione. Ogni anno migliaia di persone perdono la propria vita nella speranza di poter costruire, in Europa, un futuro diverso per sé stessi e per i propri cari. I sogni di questi ragazzi che fuggono da guerre, persecuzioni e povertà non sono diversi dai nostri: pace, stabilità, possibilità di lavorare e creare una famiglia, libertà.

Per questo anche quest’anno, come ogni anno, la Comunità di Sant’Egidio sente l’esigenza di vivere, insieme a quanti vorranno partecipare, un momento di riflessione e di preghiera per tutti coloro che hanno perso la propria vita, nel corso di quest’anno nei “viaggi della speranza”, per ricordare ognuno di loro, ogni storia, ogni sogno spezzato perché, ormai ci siamo abituati ad ascoltare le notizie tragiche di naufragi nel Mediterraneo ma non dobbiamo mai dimenticare che in quelle notizie non si parla di numeri ma di esseri umani.

L’appuntamento per la preghiera dal titolo “Morire di speranza” è per domani 27 agosto alle 20 presso la chiesa di Santa Maria della Grazia, in Piazza Sant’Oronzo a Lecce. Sarà l’occasione per riaprire una chiesa che per diversi anni è rimasta chiusa per essere ristrutturata e, simbolicamente, sarà anche l’occasione per portare al centro della città la memoria di tanti che hanno vissuto sempre al margine rispetto al sogno di una vita libera, felice e serena. Per questo motivo un ringraziamento, in particolare, va all’arciconfraternita della Buona Morte ed Orazione e Immacolata e all’economo diocesano don Antonio Montinaro che hanno permesso la riapertura e l’utilizzo della chiesa.

Avremo con noi don Paolo Cristiano, sacerdote della Comunità di Sant’Egidio, parroco nella diocesi di Frosinone e biblista che, da tanti anni, non fa mancare il suo supporto, aiuto e presenza alla Comunità di Sant’Egidio in Pakistan, rafforzando continuamente la propria esperienza riguardo alle diverse questioni che interessano la zona del medio-oriente. Per questo motivo al termine della preghiera, ci fermeremo con lui, nella Chiesa, per un approfondimento culturale sulla situazione attuale in Afghanistan e le ripercussioni in medio-oriente e in occidente. Perché conoscere è il primo passo per poter agire nella direzione giusta.

 

 

locandina grazia

 

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