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Un momento di spiritualità ha illuminato la serata di mercoledì scorso nella chiesa parrocchiale di Santa Maria dell’Idria a Lecce, dove la prima Comunità neocatecumenale ha ricevuto la Bibbia al termine di un intenso percorso di catechesi kerigmatiche.

 

 

A presiedere la celebrazione è stato l’arcivescovo Michele Seccia che ha consegnato le Sacre Scritture ai membri della comunità - circa una ventina di fedeli - accompagnati dai loro catechisti e dal parroco, Padre Carmine Madalese.

La consegna della Bibbia è stata preceduta dall’annuncio del Kerigma, il primo annuncio dell’opera che Dio ha compiuto attraverso suo Figlio Gesù Cristo. Al centro di questo annuncio c’è la riscoperta dei doni del battesimo: La chiamata a ricevere lo Spirito di Dio, il dono del perdono in Cristo e la possibilità di una vita nuova. Successivamente è stata celebrata la Liturgia Penitenziale, durante la quale i fedeli hanno potuto sperimentare la misericordia di Dio, riconoscendo la sua azione concreta nella propria esistenza.

La celebrazione della consegna della Bibbia ha rappresentato un passaggio significativo nel cammino della comunità, che dopo aver accolto l’annuncio della salvezza ha ricevuto la Bibbia come segno visibile della guida di Dio nella vita di ogni credente. La Sacra Scrittura non è solo un libro, ma la rivelazione stessa di Dio che parla al suo popolo. Come insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica: "La Sacra Scrittura è la Parola di Dio in quanto è messa per iscritto sotto l'ispirazione dello Spirito divino" (art. 108 CCC). Accogliere la Bibbia non è dunque un semplice gesto simbolico, ma un invito a lasciarsi trasformare da essa, perché nella Scrittura i fedeli trovano la loro stessa vita.

La Scrittura racconta come Dio si sia manifestato attraverso la sua Parola, guidando la storia dell'umanità e rivelandosi nei momenti cruciali della fede. La vicenda di Abramo ne è un esempio: Dio lo chiama a lasciare la sua terra, i suoi idoli, i suoi progetti, senza sapere dove lo condurrà, invitandolo a fidarsi completamente di Lui. Abramo, padre della fede, riceve una promessa da Dio. Imparerà, piano piano, durante il cammino, a fidarsi di Dio, attraversando prove difficili come il sacrificio di Isacco, esperienza che lo spoglia di ogni sicurezza umana, ma che allo stesso tempo lo apre alla scoperta di un Dio che provvede e salva.

Allo stesso modo, l'Esodo è la storia del popolo d'Israele chiamato a uscire dalla schiavitù dell'Egitto per entrare nella libertà della terra promessa. Questo cammino è un preannuncio della Pasqua di Cristo: la notte della liberazione, il passaggio attraverso il Mar Rosso, il dono della manna nel deserto sono segni profetici della salvezza che si compirà pienamente in Gesù, il quale, con la sua Pasqua, libera l'uomo dalla schiavitù del peccato e lo conduce alla vita nuova.

Durante la celebrazione, mons. Seccia ha incoraggiato i fedeli a proseguire con entusiasmo nel Cammino neocatecumenale, ad affidarsi a Dio e a riconoscere la bellezza di questo itinerario di fede, che aiuta a crescere nella relazione con il Signore e nella comunione con la Chiesa.

Ogni pagina delle Sacre Scritture è un invito a riconoscere l’azione di Dio nel mondo e nella propria esistenza, un appello a vivere in comunione con Lui e con i fratelli. La Bibbia non è solo il racconto di eventi passati, ma la narrazione di una storia che continua, perché Dio continua a parlare e ad agire nella vita di ogni credente.

Con questa consegna, la prima Comunità neocatecumenale dell’Idria inizia un nuovo percorso di ascolto e annuncio, nel segno della Parola che salva e illumina.

 

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