Costituzione, scuola, educazione. Questi i temi principali sui quali si è svolto il convegno organizzato in occasione degli ottant'anni dell’Aimc, l’Associazione italiana maestri cattolici.
Lunedì scorso, si è tenuta una tavola rotonda dal titolo “La scuola e la Costituzione: valori, identità, appartenenza” presso l’auditorium del Museo Castromediano di Lecce, organizzata e promossa dall’Aimc di Lecce, patrocinata dal Consiglio regionale della Puglia e dal Forum delle associazioni familiari di Puglia.
Alla presenza di docenti e studenti sono intervenuti: Maria Angela Grassi, pedagogista presidente nazionale dell’Anpe (Associazione nazionale pedagogisti), Marco Giannotta vicepresidente di Puglia Culture, Gianna Guido, segretaria generale Cisl Scuola Puglia, Cristina Melissano, mamma adottiva, volontaria della fondazione AI.BI. Amici dei bambini e membro del consiglio direttivo del Forum delle associazioni familiari di Puglia, la presidente provinciale Aimc Lecce, Francesca Conte e la vicepresidente regionale Aimc Puglia, Tiziana Conte.
È stata messa subito in discussione la figura del maestro Aimc, un'identità con valori cattolici e costituzionali. L’Aimc è un’associazione professionale, libera e democratica che riunisce docenti, dirigenti scolastici e tecnici della scuola statale presente su tutto il territorio nazionale nelle diverse articolazioni provinciali e regionali.
Ma cosa significa essere un maestro Aimc? Lo insegna la fondatrice dell'associazione, Maria Badaloni, un’insegnante elementare romana che fondò insieme a Carlo Carretto, l’Associazione italiana maestri cattolici nel 1945. Ebbe l'incarico da Papa Pio XII, di realizzare un'associazione che potesse formare gli insegnanti con l’impegno di colmare le
carenze della scuola elementare e contrastare l'analfabetismo, per dare alla scuola un valore aggiunto dove l’educazione e l’istruzione diventassero riferimento per la ricostruzione dell'Italia nel dopoguerra.
Allora, la prerogativa del maestro Aimc è quella di portare nella scuola un'identità diversa dal maestro burocrate, vuol dire credere nel futuro e dare fiducia ai giovani svolgendo questo mestiere con le massime competenze e con l’adeguata preparazione culturale senza dimenticare di metterci sempre il cuore perché l'impegno di un maestro Aimc è soprattutto quello di formare le persone.
Ma oggi la scuola vive una crisi educativa, dove emergono comportamenti di aggressività e violenza tra giovani, specchio di un malessere familiare. Sempre più la cronaca registra episodi di violenza di genere che fa emergere una mancanza di partecipazione sociale, una difficoltà nelle relazioni all' interno della scuola, tra famiglie, alunni e docenti.
L'educazione è un bene comune e pubblico che esige una corresponsabilità attenta ai valori della persona. L'Aimc da sempre rivolta ai valori etici e al bene comune, agisce per diffondere e promuovere una scuola democratica. Fin dalla sua fondazione l'associazione è stata attenta alla formazione della persona sia da un punto di vista professionale, quindi come docente all' interno della scuola ma anche guardando all' alunno e ponendosi come attuatrice dei valori della Costituzione e del Vangelo.
La scuola ha un ruolo privilegiato nella trasmissione di valori e principi che trovano la declinazione nella nostra Costituzione, è un luogo di apprendimento accademico ma anche una palestra di democrazia fondamentale per la formazione di cittadini responsabili e consapevoli. È fondata su principi sostanziali come il diritto all' istruzione, parità e
uguaglianza, libertà di insegnamento, inclusione e solidarietà, la promozione dello sviluppo della persona, la valorizzazione della cultura e della scienza, il pluralismo culturale.
Oggi nell'era dei social network dove i messaggi viaggiano velocemente al tempo di un reel, l'insegnante deve usare il linguaggio della testimonianza nell' affermare questi principi che la convivenza civile richiede a tutti noi, diventa necessario fermarsi e riconoscere i diritti inviolabili dell'uomo.
Il convegno si è svolto in una data significativa per lo Stato italiano, il 17 marzo si celebra la “Giornata dell'unità nazionale, della Costituzione, dell'inno e della bandiera”. La data ricorda la nascita del nostro Stato, avvenuta in seguito alla proclamazione del Regno d'Italia il 17 marzo 1861. Un importante connubio che si è venuto a creare, per riflettere sul valore della persona nella Costituzione, ben evidenziato nell'intervento di Marco Giannotta, che ha tenuto una lezione esemplare sul significato e sull’importanza dell' inclusione: “La Costituzione italiana è incentrata sulla persona e la Repubblica garantisce i diritti inviolabili dell' uomo sia come singolo e sia nelle formazioni sociali dove si svolge la sua personalità e dove si richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica, sociale, sanciti nell' articolo 2. Uno dei padri costituenti, appartenente all' Azione cattolica, Giorgio La Pira, attribuiva all' articolo 2, esclusiva centralità secondo il quale, in tale norma, governa l'architettura di tutto l'edificio costituzionale perché racchiude il principio ispiratore della Costituzione, in quanto la persona assume un primato che non è più di sudditanza e soggezione nei confronti dello Stato”.
La credibilità è essenziale per trasmettere la passione senza ignorare il concetto di solidarietà che per la Costituzione significa adempimento di dovere inderogabile nel riconoscere la diversità degli altri, con l’impegno all' inclusività e all' accoglienza del pensiero diverso perché è solo nella diversità che si cresce.
Per il convegno e l'associazione Aimc è stata rilevante la presenza del presidente del consiglio regionale Loredana Capone la quale è intervenuta nel dibattito raccontando la sua esperienza personale e scolastica, dichiara che: “la Repubblica riconosce il diritto all'istruzione di tutti, considerandoli uguali di fatto, come recita l'articolo 34, voluto e scritto da Aldo Moro. La disponibilità della dottrina sociale della chiesa, come traduzione di un cattolicesimo praticato, afferma che tutti hanno diritto di studiare fino ai massimi livelli. La Repubblica si impegna a rimuovere gli ostacoli che di fatto impediscono l'esercizio del diritto di uguaglianza, attuale e più che mai necessario anche oggi perché non è vero che siamo tutti uguali, forse di diritto ma non di fatto”.
Il presidente provinciale dell'Aimc, Francesca Conte, ha sottolineato e indicato le criticità dell'insegnamento in un periodo complesso, caratterizzato dalla globalizzazione e dalla rapidità del cambiamento, responsabile è l'avvento dei social network e del digitale che condizionano fortemente il modo di agire. “L' impegno che si assume l’Aimc è quello di
salvaguardare i valori che caratterizzano l'associazione e promuovere la persona umana e la sua formazione mediante l'educazione, la magistralità, la testimonianza e il dialogo. La scuola deve essere intesa come servizio alla persona e al bene comune, riflettendo sulla concretizzazione dei valori e su nuove modalità di attuazione”.
Una tavola rotonda impegnativa e coinvolgente che ha fatto riflettere su tematiche basilari e sulla necessità di investire sull'educazione e sulla formazione, senza tralasciare dialogo, comunicazione, valori cattolici, etici e innovazione guardando all' esigenze dei giovani e delle loro famiglie.