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“Come realtà del mondo cattolico italiano e dei movimenti ecumenici e nonviolenti a base spirituale, vogliamo unire la nostra voce a quella di Papa Francesco per chiedere un impegno più determinato nella ricerca della pace. Affidarsi esclusivamente alla logica delle armi rappresenta il fallimento della politica”.

 

 

 

Lo scrivono in un appello per la pace in Ucraina numerose associazioni e organizzazioni del mondo cattolico con Azione cattolica, Comunità Giovanni XXIII, Acli, Focolari e Pax Christi come capofila. “Il nostro Paese deve da protagonista far valere le ragioni della pace in sede di Unione Europea, di Nazioni Unite e in sede Nato. Il dialogo, il confronto, la diplomazia sono le strade da percorrere con determinazione”, continua l’appello.

Dal testo emerge un messaggio forte: “Servono urgentemente concrete scelte e forti gesti di pace. Di fronte all’evocazione del possibile utilizzo di ordigni atomici, e dunque di fronte al terribile rischio dello scatenarsi di un conflitto mondiale, un gesto dirompente di pace sarebbe certamente la scelta da parte del nostro Paese di ratificare il ‘Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari’, armi di distruzione di massa, dunque eticamente inaccettabili”.

Non è la prima volta che viene avanzata questa richiesta: “L’abbiamo già chiesto ad alta voce in 44 presidenti nazionali di realtà del mondo cattolico e come movimenti ecumenici e nonviolenti a base spirituale, con la sottoscrizione, nella primavera del 2021, del documento ‘L’Italia ratifichi il Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari’, e poi con un secondo documento del gennaio 2022. L’hanno chiesto centinaia di Sindaci di ogni colore politico. L’hanno chiesto in un loro documento i vescovi italiani. L’hanno chiesto associazioni e movimenti della società civile”.

Adesso viene rinnovata questa richiesta al nuovo Governo e al nuovo Parlamento affinché “pongano urgentemente all’ordine del giorno la ratifica del trattato Onu, ad indicare che il nostro Paese non vuole più armi nucleari sul proprio territorio e che sollecita anche i propri alleati a percorrere questa strada di pace”.

 

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